domenica 14 marzo 2021

Il ritorno di Genie Bouchard

Quando tenevo con un minimo di regolarità questo blog scrissi che il 2019 sarebbe stato l'anno del ritorno in grande stile di Eugenie Bouchard nel tennis che conta, quello dei grandi tornei e dei titoli slam. COsì non è stato, complice qualche infortunio ed una scellerata decisione di prendersi un periodo di pausa nella prima parte del 2019, Bouchard si perse in una serie che sembrava inifinita di sconfitte al primo turno, precipitando oltre la posizione 300. Ma qualcosa deve essere scattato in lei, e ha deciso di non ripetere più gli errori del passato. Mentre infuriavno lockdown e pandemie, eccola allenarsi a Las Vegas sotto la direzione di Agassi, cambiare coach assumendo Rebné Stubb,ex ottima doppista australiana vincitrice di ben 4 titoli slam in questa specialità.

Ed ecco i primi risultati venire, dopo un quarto ad Auckland (ma prima della "cura") ecco i quarti di finale a Praga, in cui solo una Mertens in grande spolvero riesce a fermarla, pur perdendo il secondo set con un pesante  6-1. 

Poi arriva la finale ad Istanbul partendo dalle qualificazioni, persa principalmente per stanchezza, dopo delle vere maratone contro Kuznetsova e Kovinic. Poi l'eliminazione al Roland Garros al terzo turno per mano della poi vincitrice Iga Swiatek, che peraltro in quel match giocò la sua migliore partita per rapporto vincenti/non forzati. Dopo un altro stop per infortunio e le mancate qualificazioni agli Australian Open, ecco la canadesina giocare a Lione, più per warm up che per convinzione, e raggiungere le finali in doppio, prima di catapultarsi a Guadalajara, dove batte nell'ordine Dolehide, Juvan (una giocatrice che quest'anno ha perso solo da pezzi da 90, per così dire) la talentuosissima promessa americana McNally ed in semifinale la promessa italiana Cocciaretto, mostrando di nuovo quel tennis che l'ha resa famosa.

Un torneo perfetto che avrebbe dovuto essere suggellato da una vittoria anche nella finale, ma ancora una volta le è sfuggito. Opposta alla coriacea Sorribes Tormo, non ha servito in modo efficace, servendo poche prime e ottenendo solo 1 ace contro 3 doppi falli (contro la Juvan aveva realizzato 6 ace ed un doppio fallo) Genie ha fallito molte palle break nel primo set, perdendolo per 6-2 e frustrata ha spaccato la racchetta (cosa molto rara). Nel secondo, dopo essere riuscita finalmente a breakkare l'avversaria, si è portata sul 5-3 e servizio, ma qui una volè malamente sbagliata e un paio di palle uscite per un niente hanno portato rapidamente alla parità. La SOrribes Tormo, sempre con il suo gioco di rimessa, ha approfittato dell'inevitabile sbandamento per chiudere incredibilmente con un colpo al volo la contesa.

Peccato per la stecca all'atto finale, ma solo chi partecipa alle finali può perderle. Per l'intanto la top 100 si è avvicinata ancora, Genie parteciperà al prossimo torneo di Montrrey, che è un 500 e quindi le permetterà con una semifinale di centrare l'obiettivo minimo, ma soprattutto ha mostrato dei miglioramenti netti per quanto riguarda il suo tennis,  motivazione e  concentrazione sembrano quelle di un tempo, le stesse che l'hanno portata nella top 5. La stagione è lunga, ma mi sento di dire che questo 2021 sarà l'anno del suo ritorno. Aspettiamo e vediamo.




domenica 7 aprile 2019

Caroline ritorna in finale a Charleston

QUindi la prima finalista a Charleston è Caroline WOzniacky, che avrà la possibilità di vincere il trentunesimo titolo della sua carriera, e che ha la meglio per la sesta volta di seguito di Petra Martic, che ancora non ha mai vinto un set contro la danese.
Tuttavia il match non è stato affatto banale e tantomeno brutto. La Martic ha fatto tutto quel che ha potuto, grandi dritti da fondo campo, smorzate, serve and volley, ma non è bastato contro una Wozniacki che alla difesa sembra aver aggiunto maggiore aggressività ed una completezza che prima le mancava o che mostrava solo a tratti.
Da questo punto di vista direi che il lavoro con la neocoach Schiavone si nota eccome, non solo per i miglioramenti col dritto (si è vista la Martic sfiancata da scambi proprio sulla diagonale del dritto) ma proprio per alcune soluzioni che erano tipiche della Leonessa. Per esempio sul 3-2 del primo set Woznacki ha usato il top spin per spingere lontano l'avversaria e ha poi concluso conun dritto anomalo e ad uscire, una soluzione che neppure avrebbe pensato fino a poche settimane fa.
LA finale sarà contro Madison Keys, che dopo anni continua ad essere un oggetto misterioso. L'erede della sorelle Williams o solo una delle tante promesse non mantenute del tennis USA?
Difficile un pronostico, come la solito, ma i precedenti sono 2-0 per la danese.


sabato 16 marzo 2019

Indian Wells: Angie Kerber vola in finale !

Ad Indian Wells sono successe parecchie cose : la riconferma di Belinda Bencic, il buon torneo della Svitolina il ritorno della Voundrousova, ma soprattutto l'esplosione (peraltro in corso ormai dall'inizio dell'anno) della canadese Andrescu. Ma quello che a noi interessa è il ritorno di Angelica Kerber in una finale WTA, finale che non disputava da Wimbledon 2018 (poca cosa...)
La Kerber, dopo aver asfaltato quella diversamente simpatica della Putintseva, ha dovuto soffrire contro la bellissima Natalia Viklayentseva (scusate l'ortografia) ma dopo aver giocato male e perso il primo set ha iniziato a giocare bene. Contro la Sabalenka i telecronisti di Supertennis hanno sostenuto che sia stata salvata dagli errori dela Sabalenka, ma in realtà non è così.
Kerber aveva dominato fino al 6-1, 2-0, poi ha avuto  3 doppi falli che hanno rimesso in corsa la Sabalenka. Ora, sappiamo come gioca e chi sia la Sabalenka, una giocatrice che, quando è "on fire" prende a pallate chiunque, e quindi ha vinto il set e si è portata sul 4-1.
Qui si è incartata con 2 doppi falli, ed ecco la Kerber approfittarne e chiudere il match. Una grande prova di carattere  per la tedesca, che poi ha battuto Venus senza troppi problemi, dopo averla lasciata andare sul 4-2.
Stesso discorso con la Bencic, che si è illusa per una ventina di minuti, prima di essere spazzata via. E dire che la Bencic aveva inanellato una dozzina di vittorie di seguito. Ora la Kerber è in finale e qui incontererà la Andrescu, che sta mettendo sotto tutte le migliori del mondo, buonultima la Svitolina, che però ha denunciato un fastidio al ginocchio che l'avrebbe, a suo dire, limitata nelle performance, e che mette in dubbio la sua partecipazione a Miami.
La NAdrescu ha un record pazzesco in questo 2019, fatto di 27 vittorie e 3 sole sconfitte. é capace di un gioco aggressivo ma anche solido e dotato di variazioni. Se c'è una futura numero uno del mondo, secondo me questa è proprio la giovanissima canadese, altro che Sabalenka, Barty, Kasatkina etc..
Persino la Osaka, che pure è arrivata in cima, non mi dà la sensazione di essere duratura, specie dopo la improvvisa ed improvvida separazione dal coach Sasha Bajin
Probabilmente perà questo è un evento per cui c'è ancora un po' di tempo, e tenuto conto della fatica accumulata dalla canadese e della maggior esperienza della tedesca, penso che Angie porterà a casa finalmente un Premier 5

sabato 9 marzo 2019

Indian Wells report prime giornate

E' inizata nella desertica ma amena località di Indian Wells (ovvero i pozzi degli indiani, indiani che però sono misteriosamente spariti ...) il torneo di Indian Wells, da molti considerato il quinto slam in quanto:1) è un combined ovvero ci sono ragazzotti e fanciulle 2) c'è uno sproposistato numero di partecipanti ben 96, il che non è che sia garanzia di qualità, anzi tutt'altro 3) è in America, e quindi viene sopravvalutato per definizione. A parte queste considerazioni è sicuramente un torneo importante, ma non più di Madrid, Roma, CIncinnati o Pechino.
Per quanto riguarda la nostra materia, va segnalata l'assenza di Camila Giorgi unitamente a quella di Maria Sharapova, il che abbassa già la qualità del torneo. La prima è alle prese con un misterioso problema al polso, sui cui forse (ma speriamo di no) dovremo ritornare, la seconda è alle prese con  dolori alla spalla che già la tormentavano una decina di anni fa e che complicano parecchio i suoi sogni di gloria. Nelleprime giornate non c'è stato molto da segnalare. Altra sconfitta di Eugenie Bouchard, che ha avuto due problemi: l'avversaria, la sempre imprevedibile e talentuosa Kirsten Flipkens, che ha giocato sicuramente la miglior partita dal torneo (sull'erba) di Hertogenbosch, dove battè di fila Bertens e Sabalenka, e le sue condizioni fisiche. Se con la Halep aveva avuto problemi all'addome qui un brutto raffreddore (se non influenza) ha sicuramente influenzato la sua prestazione. Già perché il clima ad Indian Wells è tutt'altro che desertico in questo periodo di cambiamenti climatici (verso il freddo, mi sa...) tant'è che le temperature massime non arrivano ai 20 gradi. A dispetto di questo Eugenie ha disputato una partita del tutto dignitosa, perdendo col punteggio di 7-5. 3-6, 7-5, e quindi rischiando di vincere un  match equilibrato, in cui in realtà ha vinto un punto in più del'avversaria. C'è stata anche un piccolo furto arbitrale proprio nelle battute finali del match... A parte il risultato ancora segnali positivi dalla canadese, che speriamo si rimetta in fretta per disputare il torneino messicano di consolazione che potrebbe darle punti preziosi.
Meno incoraggianti le prestazioni di Stephens, a cui la svizzera Voegele ha rifilato un pesante 6-3 6-0, e di Kasatkina. La prima, più che una pantera nera, come la chiama qualcuno, assomiglia troppo spesso ad una gatta morta addormentata. Entra in campo troppo spesso con un'aria indolente, limitandosi a buttare la palla di là, ma senza nessuno schema tattico, e non essendo poi una grande difenditrice, finisce per perdere malamente molte partite, troppe per una top five. La Kasatkina è sempre stata una giocatrice strana e, a mio avviso, sopravvalutata: l'anno scorso ha vinto fortunosamente un po' di partite, che l'hanno proiettata in zone di classifica per lei probabilmente proibitiva: Quest'anno deve confermarsi, ed evidentemente è lei per prima convinta di non esserene all'altezza. Probabilmente quando sarà scesa abbastanza ritroverà le fila del suo gioco.
Di altra pasta rispetto a queste sembra fatta la Svitolina, capace di recuperare e vincere un match molto complicato contro la emergente Kenin.
Quest'ultima vale due parole: gioca un tennis ordinato e pulito, ancorché scolastico, possiede anche doti più che discrete di tocco e pare essere anche forte di testa, seppure alle volte tradisca un eccesso di nervosismo. è già alle soglie della top 30 e 14 nella Race. Facile prevedere un suo approdo stabile nella top 20, ma anche la top ten, tenuto conto dei margini di miglioramento in esperienza, è tutt'altro che fuori portata. Nella notte Serena ha battuto VIka Azarenka, match di altri tempi su cui non mi pronuncio non avendolo visto, ma le statistiche indicano troppi doppi falli da entrambe le parti, che però pare non si siano risparmiate. Non bene per Serena, che se corre troppo nei primi turni, poi non ha pià benzina nel serbatoio

lunedì 4 marzo 2019

Le 5 vittorie più epiche di Eugenie Bouchard



E dopo Caroline passiamo ad Eugenie Bouchard, che tra l'altro ha appena festeggiato il suo venticinquesimo compleanno, con una breve carrellata delle vittorie più epiche: il lavoro di selezione è più facile in questo caso, ma il risultato è altrettanto avvincente.
1) Partiamo da un match durissimo, l'incontro di Quarti di Finale al Roland Garros 2014 opposta alla spagnola Carla Suarez Navarro, giocatrice di grande talento e specialista sulla terra rossa. In questa occasione la allora appena ventenne giocatrice di Montreal dovette dare tutta se stessa, recuperando il primo e terzo set che sembravano persi per andare a vincere l'ingresso in una storica semifinale.
2) Roma 2016 turno 2 Bouchard Kerber

Match veramente pazzesco in cui Genie domina per un set  e mezzo, poi inizia a sbagliare e rimette in partita una Kerber proveniente dalla vittoria in Australia nello slam, ma non molto convinta dei suoi mezzi sulla terra rossa. in ogni caso la tedesca fa suo il  secondo set, e nel terzo è una lotta furibonda: Eugenia attacca su ogni palla, spesso proiettandosi a rete manco fosse McEnroe o Edberg, e Angelica si difende come la guerriera che tutti conosciamo. Ma alla fine, trascinata anche un po' dal pubblico romano, la canadese la spunta: purtroppo non posso caricare gli Highlights completi, e dobbiamo accontentarci di quelli ufficiali
3) US Open 2015 R3 Bouchard Cibulkova
I match fra Eugenie e quella peperina di Dominika sono sempre spettacolari e Eugenie ci mette sempre qualcosa di più, tant'è che ha quasi sempre vinto lei. Questo match giunse nel 2015: in qeell'anno dopo la spettacolare annata 2014, ed un promettente inizio d'anno Eugenie iniziò a perdere match su match, cadendo in una crisi da cui sembrava poter uscire proprio a questo epic match. Primo set vinto al tie break per un soffio, poi sembra che nel secondo il match sia ormai nelle mani della canadese, ma la slovacca decide che non vuole perdere, rimonta e si va al terzo. Il match è equilibrato ma un break dopo un combattutissimo quarto game decidono la sfida nonostante la fiera opposizione della slovacca. Questo match è importante soprattutto per quello che scuccederà subito dopo la fine, con la caduta nella doccia di Eugenie, la commozione cerebrale, la rinuncia agli ottavi di finale che l'avrebbero vista opposta a Roberta Vinci (che poi vincerà quell'incredibile semifinale contro Serena Williams) e l'inizio dei problemi sopratutto di fiducia che solo adesso sono stati superati.

4) Charleston 2014 R3 Bouchard -Venus Willliams
 Match giocato nel 2014 su quella strana terra grigioverde che si trova solo negli USA. Anche qui la battaglia è aspra: nel primo vi è il classico tie break vinto da Eugenie, nel secondo Venus, a furia di colpi furenti ed urla altrettanto furenti (mai sentita gridare così tanto...) rifila un pesante 6-2 alla canadese. Il terzo è pura lotta e suspense, fino al passante vincente che consegna game, set e match alla quebechense.

5) Madrid 2017 R4. Bouchard . Sharapova
E siamo arrivati alla madre di tutte le battaglie, il padre degli Epic Match, il regolamento di conti stile sfida all'OK Corral. L'incontro fra le due tenniste ritenute più sexy del mondo, una volta amiche, ora accerrime nemiche. La Sharapova è sempre stata l'idolo di Genie, ma, quando gli idoli ti tradiscono, l'amore di tramuta in odio: E' quello che è successo a Genie, che dopo aver saputo che il suo role model era una volgare dopata, una cheater, non ha mancato di far sapere al mondo che non era più il suo idolo, ma una volgare imbrogliona, Ed ecco che, per uno degli scherzi del destino, le due si trovano di fronte solo poche settimane dopo il rientro della russa dalla (non troppo) lunga squalifica. Ed il match, che molti prevedono erroneamente sbilanciato a favore di Sharapova, diventa una vera lunga e crudele battaglia, Le due non si risparmiano i colpi, la Sharapova mira al corpo della Bouchard più di una volta, la canadese dal canto suo, non risparmia occhiatacce e "Come on", inusuali per una giocatrice sempre garbata e corretta come lei. Ma "A la guerre comme à la guerre" ed il match diventa epico già dopo pochi giochi: la Bouchard subisce all'inizio ma rimonta e vince il primo, nel secondo deve subire il rabbioso agonismo della russa, che però sembra in riserva nel terzo, per due volte va sotto 0-40 nel suo turno di servizio, e per due volte recupera. la terza non ce la fa, però la Bouchard ha forse paura, e viene recuperata: quando sembra che il match si ribalti verso la Sharapova un paio di errori di quest'ultima danno a Genie l'opportunità di chiudere il match. La vittoria è sua.


mercoledì 27 febbraio 2019

LE 5 vittorie più epiche di Caroline Wozniacki

Caroline Wozniacki ha disputato nella sua ormai ultradecennale carriera centinaia di incontri, vincendone molti (circa il 70,5%) e perdendone, ovviamente, quelli che restano. In tutto si tratta di più di 900 match così ripartiti: 644 vittorie e 244 sconfitte. Ovviamente non tutti sono match indimenticabli, ma alcuni, sia per lo spessore delle avversarie battute, sia per l'equilibrio dell'incontro, possono rientrare nella categoria del match EPICO, ovvero quel match in cui per vincere devi sudare le proverbiali sette magliette, rischi di perdere, di far venire un coccolone ai tuoi fan e a quelli della tua avversaria, ma alla fine la spunti.
Ed ecco quindi 5 epiche vittorie
In ordine rigorosamente cronologico
1) Us Open 2014. Wozniacki.-Sharapova
Quando Maria incontra Caroline, l'incontro è epico per definizione. Nel 2014 le due un tempo amiche, poi accerrime rivali (capita spesso a Maria, chissà perché...) si incontrano agli ottavi degli Us Open. Ed è battaglia, Caroline sa che non può subire il pressing da fondo campo della russa, e attacca, si butta a rete manco fosse McEnroe e per un set domina l'avversaria, ma non può continuare così, e Maria domina il secondo set, ma poi le doti di maratoneta di Caro vengono fuori e alla fine Maria non può che inchinarsi alla guerriera danese

2) Singapore 2014 Wozniacki Sharapova
Come detto sopra gli incontri fra Caro e Maria sono quasi sempre epici ed ecco che nella stessa annata, al Master dove si incontrano le migliori otto, le due si incontrano di nuovo
Ed anche questa volta è lotta, dura, asperrima, senza esclusione di colpi, con qualche strascico polemico anche nel dopopartita. Questa volta Caroline è costretta a giocare in difesa, ma corre come una lepre su ogni colpo dell'avversaria. i primi due set si risolvono al tie break uno per la danese ed il secondo per la russa. Nel secondo set Caro viene anche derubata di un quindici, quando una palla abbondantemente fuori di Maria viene data per buona. Perde il set ma nel terzo si scatena, e ancora una volta vince

3) Toronto 2017Wozniacki - Karolina Pliskova
Karolina con la K è una delle più fiere avversarie di Carolina con la C. sarò per la simiglianza dei nomi, sarà per la diversità dello stile, ma quando si incontrano, generalmente, sono scintille.
Questo è il migliore match fra le due, con rimonte continue ed una suspense degna di un film di Hitchcock
4) Doha 2018Wozniacki Kerber
Caro ed Angie sono buone amiche, fuori dal campo, ma in campo è un'altra storia.
Gli incontri fra le due, non solo sono molto equilibrati, ma generalmente non durano meno di due ore e mezza. E anche qui il match va al terzo. Caroline resiste eroicamente per due set alle sfuriate della teutonica, per poi venire fuori alla distanza. Epic Win!
5) Eastbourne 2018 Wozniacki -Kerber
Se a Doha il match è stato epico, qui siamo quasi nella leggenda. Perché quando ti trovi di fronte una palla match, l'annulli dopo uno scambio interminabile e alla fine vinci l'incontro, sei oltre l'epico, nella leggenda appunto. E questo è quello che è accaduto esattamente ad Eastbourne 2018. Se poi consideriamo che 2 settimane più tardi, sempre sull'erba, ma di Wimbledon, Angie vincerà il suo terzo slam, ecco che questa vittoria assume un valore ancora più alto

domenica 24 febbraio 2019

Il ritorno di Belinda

Belinda Bencic torna a vincere un torneo nel circuito WTA dopo 3 anni e mezzo, un lungo periodo segnato da infortuni, cali di forma, sfiducia. Un successo  netto ed inequivocabile, quello ottenuto dall'atleta svizzera a Dubai, torneo premier five, un successo conquistato con  pieno merito e che le consente di risalire alla numero 23 del ranking.
Già, perché la campionessa elvetica ha battuto nell'ordine, dopo un facile primo turno contro la conterranea Voegele, Sabalenka, numero 9 del ranking (dopo avere annullato 6 match point) la Halep, numero 2, e la Svitolina, numero sei, ed infine Kvitova, numero 3, stoppandola inu no dei suoi innumerevoli e non fortunati tentativi di arrivare alla numero uno.
Il ritorno di Belinda Bencic nelle zone alte della classifica era uno degli eventi attesi dai veri intenditori, un evento inevitabile a cui seguirà il ritorno di Bouchard entro i prossimi tre mesi.
Qualcuno dei soliti intenditori da social ha tirato in ballo la fortuna ed altre sciocchezze, i classici non argomenti di chi non vuole riconoscere la realtà dei fatti. Basta vedere il percorso fatto dalla Bencic in questo torneo, un percorso degno del Master di Singapore. I negatori si attaccano ai match point avuti dalla Sabalenka, ma nel tennis non esiste la fortuna sui grandi numeri. Nel tennis vince chi gioca meglio i punti più importanti, e se la Sabalenka li ha giocati meno bene della Bencic, vuol dire che quest'ultima ha meritato di vincere. Punto. Peraltro quando la Sabalenka battè la Wozniacki annullando dei mathch point fu considerato un merito, e non fortuna. E non spiega peraltro quale fortuna avrebbe avuto la Bencic a battere le successive avversarie.
La Kvitova dal canto suo era giunta alla finale con un percorso altrettanto ingarbugliato, seppure aveva trovato sulla sua strada giocatrici di livello ben inferiore, con cui era stata costretta spesso al terzo set, in particolare con la Brady, numero 117 del mondo, da cui aveva rimediato un 6-1 nel parziale. Nella finale Belinda ha dominato l'avversaria con la sua sicura risposta al servizio, e solo una Kvitova perfetta nel secondo set ha creato qualche problema, ma prolungandosi il match sono venuti alla ribalta i soliti limiti fisici della ceka, che ne fanno da sempre una splendida mezza campionessa.
6-3 1-6 6-2 il risultato finale che non lascia adito a molti dubbi.
Peraltro la Bencic è una giocatrice che a 18 anni aveva battuto Serena Williams in uno dei suoi fortini, ovvero il torneo di Cincinnati. Sono risultati che non ottieni per caso. Li ottieni se hai talento, ed il talento non si perde per sempre.
Quindi diciamo bentornata Belinda, bentornata ad una giocatrice completa tatticamente e tenicamente, ben più delle incomplete giovani giocatrici che sono state osannate in questi ultmi tempi, sicuri di ritrovarla protagonista ben presto anche in tornei più importanti come gli slam.