sabato 16 marzo 2019

Indian Wells: Angie Kerber vola in finale !

Ad Indian Wells sono successe parecchie cose : la riconferma di Belinda Bencic, il buon torneo della Svitolina il ritorno della Voundrousova, ma soprattutto l'esplosione (peraltro in corso ormai dall'inizio dell'anno) della canadese Andrescu. Ma quello che a noi interessa è il ritorno di Angelica Kerber in una finale WTA, finale che non disputava da Wimbledon 2018 (poca cosa...)
La Kerber, dopo aver asfaltato quella diversamente simpatica della Putintseva, ha dovuto soffrire contro la bellissima Natalia Viklayentseva (scusate l'ortografia) ma dopo aver giocato male e perso il primo set ha iniziato a giocare bene. Contro la Sabalenka i telecronisti di Supertennis hanno sostenuto che sia stata salvata dagli errori dela Sabalenka, ma in realtà non è così.
Kerber aveva dominato fino al 6-1, 2-0, poi ha avuto  3 doppi falli che hanno rimesso in corsa la Sabalenka. Ora, sappiamo come gioca e chi sia la Sabalenka, una giocatrice che, quando è "on fire" prende a pallate chiunque, e quindi ha vinto il set e si è portata sul 4-1.
Qui si è incartata con 2 doppi falli, ed ecco la Kerber approfittarne e chiudere il match. Una grande prova di carattere  per la tedesca, che poi ha battuto Venus senza troppi problemi, dopo averla lasciata andare sul 4-2.
Stesso discorso con la Bencic, che si è illusa per una ventina di minuti, prima di essere spazzata via. E dire che la Bencic aveva inanellato una dozzina di vittorie di seguito. Ora la Kerber è in finale e qui incontererà la Andrescu, che sta mettendo sotto tutte le migliori del mondo, buonultima la Svitolina, che però ha denunciato un fastidio al ginocchio che l'avrebbe, a suo dire, limitata nelle performance, e che mette in dubbio la sua partecipazione a Miami.
La NAdrescu ha un record pazzesco in questo 2019, fatto di 27 vittorie e 3 sole sconfitte. é capace di un gioco aggressivo ma anche solido e dotato di variazioni. Se c'è una futura numero uno del mondo, secondo me questa è proprio la giovanissima canadese, altro che Sabalenka, Barty, Kasatkina etc..
Persino la Osaka, che pure è arrivata in cima, non mi dà la sensazione di essere duratura, specie dopo la improvvisa ed improvvida separazione dal coach Sasha Bajin
Probabilmente perà questo è un evento per cui c'è ancora un po' di tempo, e tenuto conto della fatica accumulata dalla canadese e della maggior esperienza della tedesca, penso che Angie porterà a casa finalmente un Premier 5

sabato 9 marzo 2019

Indian Wells report prime giornate

E' inizata nella desertica ma amena località di Indian Wells (ovvero i pozzi degli indiani, indiani che però sono misteriosamente spariti ...) il torneo di Indian Wells, da molti considerato il quinto slam in quanto:1) è un combined ovvero ci sono ragazzotti e fanciulle 2) c'è uno sproposistato numero di partecipanti ben 96, il che non è che sia garanzia di qualità, anzi tutt'altro 3) è in America, e quindi viene sopravvalutato per definizione. A parte queste considerazioni è sicuramente un torneo importante, ma non più di Madrid, Roma, CIncinnati o Pechino.
Per quanto riguarda la nostra materia, va segnalata l'assenza di Camila Giorgi unitamente a quella di Maria Sharapova, il che abbassa già la qualità del torneo. La prima è alle prese con un misterioso problema al polso, sui cui forse (ma speriamo di no) dovremo ritornare, la seconda è alle prese con  dolori alla spalla che già la tormentavano una decina di anni fa e che complicano parecchio i suoi sogni di gloria. Nelleprime giornate non c'è stato molto da segnalare. Altra sconfitta di Eugenie Bouchard, che ha avuto due problemi: l'avversaria, la sempre imprevedibile e talentuosa Kirsten Flipkens, che ha giocato sicuramente la miglior partita dal torneo (sull'erba) di Hertogenbosch, dove battè di fila Bertens e Sabalenka, e le sue condizioni fisiche. Se con la Halep aveva avuto problemi all'addome qui un brutto raffreddore (se non influenza) ha sicuramente influenzato la sua prestazione. Già perché il clima ad Indian Wells è tutt'altro che desertico in questo periodo di cambiamenti climatici (verso il freddo, mi sa...) tant'è che le temperature massime non arrivano ai 20 gradi. A dispetto di questo Eugenie ha disputato una partita del tutto dignitosa, perdendo col punteggio di 7-5. 3-6, 7-5, e quindi rischiando di vincere un  match equilibrato, in cui in realtà ha vinto un punto in più del'avversaria. C'è stata anche un piccolo furto arbitrale proprio nelle battute finali del match... A parte il risultato ancora segnali positivi dalla canadese, che speriamo si rimetta in fretta per disputare il torneino messicano di consolazione che potrebbe darle punti preziosi.
Meno incoraggianti le prestazioni di Stephens, a cui la svizzera Voegele ha rifilato un pesante 6-3 6-0, e di Kasatkina. La prima, più che una pantera nera, come la chiama qualcuno, assomiglia troppo spesso ad una gatta morta addormentata. Entra in campo troppo spesso con un'aria indolente, limitandosi a buttare la palla di là, ma senza nessuno schema tattico, e non essendo poi una grande difenditrice, finisce per perdere malamente molte partite, troppe per una top five. La Kasatkina è sempre stata una giocatrice strana e, a mio avviso, sopravvalutata: l'anno scorso ha vinto fortunosamente un po' di partite, che l'hanno proiettata in zone di classifica per lei probabilmente proibitiva: Quest'anno deve confermarsi, ed evidentemente è lei per prima convinta di non esserene all'altezza. Probabilmente quando sarà scesa abbastanza ritroverà le fila del suo gioco.
Di altra pasta rispetto a queste sembra fatta la Svitolina, capace di recuperare e vincere un match molto complicato contro la emergente Kenin.
Quest'ultima vale due parole: gioca un tennis ordinato e pulito, ancorché scolastico, possiede anche doti più che discrete di tocco e pare essere anche forte di testa, seppure alle volte tradisca un eccesso di nervosismo. è già alle soglie della top 30 e 14 nella Race. Facile prevedere un suo approdo stabile nella top 20, ma anche la top ten, tenuto conto dei margini di miglioramento in esperienza, è tutt'altro che fuori portata. Nella notte Serena ha battuto VIka Azarenka, match di altri tempi su cui non mi pronuncio non avendolo visto, ma le statistiche indicano troppi doppi falli da entrambe le parti, che però pare non si siano risparmiate. Non bene per Serena, che se corre troppo nei primi turni, poi non ha pià benzina nel serbatoio

lunedì 4 marzo 2019

Le 5 vittorie più epiche di Eugenie Bouchard



E dopo Caroline passiamo ad Eugenie Bouchard, che tra l'altro ha appena festeggiato il suo venticinquesimo compleanno, con una breve carrellata delle vittorie più epiche: il lavoro di selezione è più facile in questo caso, ma il risultato è altrettanto avvincente.
1) Partiamo da un match durissimo, l'incontro di Quarti di Finale al Roland Garros 2014 opposta alla spagnola Carla Suarez Navarro, giocatrice di grande talento e specialista sulla terra rossa. In questa occasione la allora appena ventenne giocatrice di Montreal dovette dare tutta se stessa, recuperando il primo e terzo set che sembravano persi per andare a vincere l'ingresso in una storica semifinale.
2) Roma 2016 turno 2 Bouchard Kerber

Match veramente pazzesco in cui Genie domina per un set  e mezzo, poi inizia a sbagliare e rimette in partita una Kerber proveniente dalla vittoria in Australia nello slam, ma non molto convinta dei suoi mezzi sulla terra rossa. in ogni caso la tedesca fa suo il  secondo set, e nel terzo è una lotta furibonda: Eugenia attacca su ogni palla, spesso proiettandosi a rete manco fosse McEnroe o Edberg, e Angelica si difende come la guerriera che tutti conosciamo. Ma alla fine, trascinata anche un po' dal pubblico romano, la canadese la spunta: purtroppo non posso caricare gli Highlights completi, e dobbiamo accontentarci di quelli ufficiali
3) US Open 2015 R3 Bouchard Cibulkova
I match fra Eugenie e quella peperina di Dominika sono sempre spettacolari e Eugenie ci mette sempre qualcosa di più, tant'è che ha quasi sempre vinto lei. Questo match giunse nel 2015: in qeell'anno dopo la spettacolare annata 2014, ed un promettente inizio d'anno Eugenie iniziò a perdere match su match, cadendo in una crisi da cui sembrava poter uscire proprio a questo epic match. Primo set vinto al tie break per un soffio, poi sembra che nel secondo il match sia ormai nelle mani della canadese, ma la slovacca decide che non vuole perdere, rimonta e si va al terzo. Il match è equilibrato ma un break dopo un combattutissimo quarto game decidono la sfida nonostante la fiera opposizione della slovacca. Questo match è importante soprattutto per quello che scuccederà subito dopo la fine, con la caduta nella doccia di Eugenie, la commozione cerebrale, la rinuncia agli ottavi di finale che l'avrebbero vista opposta a Roberta Vinci (che poi vincerà quell'incredibile semifinale contro Serena Williams) e l'inizio dei problemi sopratutto di fiducia che solo adesso sono stati superati.

4) Charleston 2014 R3 Bouchard -Venus Willliams
 Match giocato nel 2014 su quella strana terra grigioverde che si trova solo negli USA. Anche qui la battaglia è aspra: nel primo vi è il classico tie break vinto da Eugenie, nel secondo Venus, a furia di colpi furenti ed urla altrettanto furenti (mai sentita gridare così tanto...) rifila un pesante 6-2 alla canadese. Il terzo è pura lotta e suspense, fino al passante vincente che consegna game, set e match alla quebechense.

5) Madrid 2017 R4. Bouchard . Sharapova
E siamo arrivati alla madre di tutte le battaglie, il padre degli Epic Match, il regolamento di conti stile sfida all'OK Corral. L'incontro fra le due tenniste ritenute più sexy del mondo, una volta amiche, ora accerrime nemiche. La Sharapova è sempre stata l'idolo di Genie, ma, quando gli idoli ti tradiscono, l'amore di tramuta in odio: E' quello che è successo a Genie, che dopo aver saputo che il suo role model era una volgare dopata, una cheater, non ha mancato di far sapere al mondo che non era più il suo idolo, ma una volgare imbrogliona, Ed ecco che, per uno degli scherzi del destino, le due si trovano di fronte solo poche settimane dopo il rientro della russa dalla (non troppo) lunga squalifica. Ed il match, che molti prevedono erroneamente sbilanciato a favore di Sharapova, diventa una vera lunga e crudele battaglia, Le due non si risparmiano i colpi, la Sharapova mira al corpo della Bouchard più di una volta, la canadese dal canto suo, non risparmia occhiatacce e "Come on", inusuali per una giocatrice sempre garbata e corretta come lei. Ma "A la guerre comme à la guerre" ed il match diventa epico già dopo pochi giochi: la Bouchard subisce all'inizio ma rimonta e vince il primo, nel secondo deve subire il rabbioso agonismo della russa, che però sembra in riserva nel terzo, per due volte va sotto 0-40 nel suo turno di servizio, e per due volte recupera. la terza non ce la fa, però la Bouchard ha forse paura, e viene recuperata: quando sembra che il match si ribalti verso la Sharapova un paio di errori di quest'ultima danno a Genie l'opportunità di chiudere il match. La vittoria è sua.