lunedì 23 aprile 2018

Fed Cup:Genie Bouchard trascina il Canada nel World Group 2

Mentre l'Italietta di Fed Cup, priva di Camila Giorgi, si faceva mestamente massacrare dal Belgio in quel di Genova, a Montreal si svolgeva il confronto fra la rappresentativa del Canada e quella dell'Ucraina. L'Ucraina si presentava da favorita, pur essendo priva della Star Elina Svitolina, e della promettentissima Kostyuk, potendo disporre delle esperte Bondarenko e Tsurenko, quest'ultima reduce da una vittoria nel torneo di Acapulco e numero 41 del ranking WTA. La formazione canadese si affidava soprattutto alla nostra EuGenia e alle promesse Abanda e Andrescu, oltre alla navigata ma certo non eccelsa Dabrowski, Il Canada aveva scelto astutamente una superficie super veloce, probabilmente per non mettere a proprio agio la Svitolina, nota per le sue qualità di palleggio da fondo campo. Il primo incontro vedeva Bouchard affrontare l'esperta Bondarenko con cui era in parità negli incontri diretti. In realtà aveva perso raccogliendo 2 giochi a 15 anni di età, mentre nel 2015 aveva avuto ragione della Ucraina dopo 2 set combattutissimi. Si preannunciava un match molto difficile, ma si è capito da subito che la canadese questa volta non scherzava. Concentratissima e reattiva ha messo subito in difficoltà l'avversaria, vincendo il primo set per 6-2, risultato anche stretto se consideriamo le palle break non convertite nei primi giochi: Nel secondo la reazione della slava che si portava 3-1 e tre palle per il 4-1, ma qui Bouchard saliva di livello, rispondeva  e serviva meglio rimontando e chiudendo per 6-2. Nel match successivo non veniva schierata Abanda, a causa di una caduta (!) prima del match, ma la diciassettenne Andrescu, che comunque se la cava niente male vincendo il primo set ed impegnando a fondo la ben più quotata avversaria, che tuttavia si aggiudicava la seconda frazione. La Andrescu iniziava ad accusare la fatica e si ritirava sullo 0-4 nel terzo. Il Canada affrontava la seconda giornata ancora pienamente in lotta, ma con 2 giocatrici malconcie ed un'altra buona solo per il doppio (la Dabrowski) E' chiaro che tutto il peso della sfida era sulle spalle della Bouchard, obbligata a battere la Tsurenko per mantenere la speranza, visto che il Canada non era favorito negli altri incontri. E Genie non si tirava indietro e giocava una grandissimo match contro la Tsurenko. Il primo set diceva male alla beniamina di casa, che perdeva per 6-4, ma si vedeva che l'equilibrio era estremo, difatti l'ucraina aveva vinto un solo punto in   più rispetto alla sua avversaria. Nel secondo Bouchard saliva di livello, limitando gli errori e lo vinceva senza particolari problemi per 6-2. Il terzo era un lungo thriller. Un quinto gioco lunghissimo sul 2-2 veniva risolto a favore dela Tsurenko, che toglieva la battuta alla canadese e si portava 3-2 e servizio. Ma Genie rispondeva subito con un contro break e poi teneva il servizio portandosi 4-3 e 30-15 sul servizio dell'avversaria. Ma la Tsurenko resisteva e si andava prima 4-4 poi 5-5 e poi al tie break.
Le giocatrici parevano stremate, la Tsurenko dava segni di crampi ma pure la Bouchard non stava benissimo, ma di pura volontà vinceva il tiebreak e l'incontro, portando il Canada sul 2-1.
Successivamente entrava in campo la Dabrowski, che vinceva a sorpresa un set prima che la Bondarenko rimettesse le cose a posto per il 2-2. E qui Dabrowski e Andrescu, scelta per il doppio perché più fresca della Bouchard, facevano l'impresa regalando il punto decisivo al Canada, che quindi sarà nello stesso gruppo dell'Italia.
Queste due vittorie sono fondamentali per Genie. La sua lunga crisi iniziò proprio con una sconfitta contro la Tsurenko ad Indian Wells, partita che stava dominando prima di perderne inspiegabilmente il controllo. E poche settimane dopo ci fu un incontro di Fed Cup contro la Romania, in cui successe l'increscioso, e anche esageratamente pompato, episodio della mancata stretta di mano alla Dulgheru, con (doppia) sconfitta annessa. Da lì le critiche e la mancanza di fiducia crearono quel percorso di spine che poi troverà il suo apice nella caduta negli spogliatoi di Flushing Meadow.
Chissà che ora che l'episodio di New York si è chiuso nel migliore dei modi, con il pagamento di una multa per gli organizzatori e la decisione di Genie di devolvere in beneficenza larga parte del convenuto, e questa vittoria in Fed Cup, in cui si è rivista la vera Genie Bouchard, grintosa, determinata e dannatamente talentuosa, la ragazza che aveva fatto innamorare mezzo mondo (tennistico) nel 2014, non possa segnare una svolta fondamentale nella carriera della bella canadese. Noi ce lo auguriamo di cuore.

mercoledì 18 aprile 2018

Reportage dal torneo di Lugano

A Lugano, ridente e gaudiosa località del Canton Ticino, un tempo terra del Ducato di Milano, si è svolto dal 8 al 15 aprile un torneo del Circuito WTA . Era la prima volta che la bella cittadina svizzera ospitava un torneo di questa importanza, ed Pallettare e sparapalle non poteva perdersi l'occasione per fare una capatina per semifinali e finali, vista anche la presenza di una delle nostre sparapalle preferite, ovviamente parliamo di Camila Giorgi.
In realtà ho potuto assistere anche ai quarti di finale, ahimé infausti per la Nostra, poiché a causa del ripetuto maltempo parecchi incontri erano stati rinviati al sabato, dove, grazie ad una giornata discretamente calda e soleggiata, ci si è potuti mettere in pari.
Il torneodi Lugano non è stato solo sfortunato per il clima, ma anche per i tanti ritiri prima del tempo, dalle idole di casa Bencic e Baszinksy, alla Bertens, assente giustificata poiché impegnata nella finale a Charleston la domenica precedente, alla Suarez Navarro, meno giustificata che forse aveva messo il torneo per prendere il sole e, viste le previsioni, ha deciso di rimanere in SPagna dove di sicuro pioveva meno.
La menifestazione, nonostante questi intoppi, non è andata poi male. Il posto è molto carino, c'è una buona accoglienza, vi sono posti di ristoro sufficienti, personale gentile e molto rilassato, e visto che non è che ci sia una tremenda affluenza di pubblico, non c'è lo stress tipico degli eventi di massa.
Per quanto riguarda il torneo vittoria meritata della belga Elise Mertens, giocatrice della categoria pallettara, che ha fatto prevalere il suo maggiore senso tattico e concentrazione, vincendo match quasi persi contro Barthel e Lapko ed imponendosi senza troppi patemi a Aryna Sabalenka in finale.
La gigante Bielorussa (vista dal vivo fa veramente paura, poi c'è chi la trova sexy e affascinante e come si sa i gusti non si discutono, io mi avvicinerei a lei solo con molta cautela ed una armatura addosso, ma poi fate voi...) ha travolto Camila nei quarti, rifilando un sonoro 6-3 6-0 (anche se il risultato del secondo set è alquanto bugiardo, in 5 dei 6 giochi la Giorgi ha avuto palle game, in un caso anche tre di seguito...) e poi l'ultima Svizzera rimasta, ovvero Voegele in semifinale.
Alla cerimonia ha preso parte anche la indimenticabile ed indimenticata Martina Hingis, madrina della manifestazione, che poi ho avuto il piacere di incontrare per strada. Gran donna sotto tutti i punti di vista. HO girato qualche filmato che non è granchè ma chi si accontenta gode (alle volte)